mercoledì 2 luglio 2014

CURIOSITÀ, COSE STRANE E PAZZIE DELL'INDIA

Da un paese come l’ India puoi aspettarti solo una cosa: che ti sorprenda. 



Ecco la ricopilazione delle curiosità e stranezze dell' India che più mi son piaciute:

ANIMALI



Le strade sembrano zoo all’aria aperta: scoiattoli che sgambettano da tutte le parti, piccioni, corvi, falchetti e altri 100 tipi di uccelli mai visti (non a caso il kingfisher è uno dei simboli nazionali), scimmiette che se non stai attento ti rubano il cibo, la macchina fotografica o il moroso, pecore e capre, cani randagi, qualche gatto (a dire il vero pochi), cammelli, elefanti. E poi loro. Le regine indiscusse delle strade dell’India: le mucche
In India sono sacre, visto che rappresentano la fertilità e la maternità. E la loro cacca viene usata per costruire e come comustibile: insomma, uccidere una mucca per mangiarla sarebb un po’ come fare un banchetto con la gallina delle uova d’oro! Dicono che se una mucca ti sfiora con la coda sarai fortunato, a me non è successo ma ho pestato diverse cacche di vacca: secondo voi vale lo stesso?

PREZZI

Sapevamo che l’India era un destino low cost, ma ci aspettavamo lo fosse tanto! C’è gente che dice che i prezzi si sono alzati (inevitabilmente) ma se viaggi senza cercare molti lussi (o meglio nessuno) e ti adatti bene, viaggiare in India può risultare estremamente low cost. La cosa importante è “comportati come un Indiano” altrimenti vada dove tu vada ti faranno pagare “indian prices for european people”:
Un consiglio: se compri qualcosa impacchettato (patate, dolci, shampo...) non chiedere “quanto costa” ma guarda direttamente nella confezione... c’è sempre il prezzo scritto!

TRENI



(Prima)
I treni portano con sè una curiosità dopo l’altra. 
Ci sono due tipi di viaggiatori indiani: quelli che, non appena arriva il treno, impazziscono e devono sì o sì salire per primi nel vagone. E poi ci son quelli che aspettano a che il treno parta, per salirci su: non importa se erano lì ad aspettarlo 3 ore prima, ci salgono solo quando il treno se ne sta andando.
I primi sono i nostri preferiti: corrono, si spingono, lottano come se salire sul treno per primi significasse salvare l’umanità
La prima volta che stavamo aspettando il treno la gente ci guardava, incuriosita e tenera, ci sorridevano, provavano a chiacchierare un po’ con noi, soprattutto una vecchiettina con sguardo timido ma dolce. E un cacchio! Non appena arrivò il treno la vecchia si trasformò: sembrava Golum con la forza di Sylvester Stallone ai tempi d’oro! 
(Durante)
Quando sei sul treno (se sei sopravissuto alle vecchiette Golumtallone che son tornate vecchiette premurosi, ma chi si fida più!), ti siedi, recuperi le forze e all’improvviso comincia lo show“Chai, chai, chai!” “Water, coca cola, mango juice” “Samosaaaa” “biryani veg, chicken byrianiiiii!”. Dai, allora ditelo, manca solo che esca fuori un tipo vendendo sigarette elettroniche e lotteria e siamo su un volo di Ryanair! 
(Dopo)
Quando il treno si avvicina alla meta la gente inizia a innervosirsi. Lì vedi che diventano tesi... infatti non solo vogliono salire su per primi, ma devono pure scendere per primi!
Senza aspettare che il treno si fermi cominciano a scendere. Che mi sembra un miracolo che in tutti i viaggi che abbiam fatto non abbiam visto rotolare qual formaggio durante un cheeserolling nessun Indiano. 
Ovviamente questo provoca una serie infinita di reazioni a catena: la gente che è lì che aspetta il treno s’innervosisce e inizia a salire prima che la gente scenda... si formano resse che nemmeno da Zara i primo giorno dei saldi! Un disastro...
Chi è nato prima? L’uovo (la gente che sale) o la gallina (la gente che scende)? E chi lo sa.
Fammi dire però una cosa: vecchia Golum a parte, biryani piccantissimi e uscita turbolenda inclusive, viaggiare in treno in India è una delle esperienze indimenticabili di questo viaggio. E io sono un pò trenindianholic.

SI O NO?!  

Macchè backwater di Kerala, macchè Taj Mahal: Il “ni” è una delle cose migliori di tutta India!
Quando chiedi qualcosa, è probabile che il tuo interlocutore di risponda con il “ni”: muoverà la testa creando un ibrido tra si e no, avvicinando le orecchie alle spalle e lo ripeterà 5-6 volte.
Ma cosa vuol dire? 
Dipende: la maggior parte delle volte vuol dire sì (se viene accompañato da un “ha” non ci son dubbi), qualche volta vuol dire no e molte volte, ahimè, la traduzione è sempre la stessa “non ne ho la più pallida idea ma siccome preferisco camminare sui carboni ardenti che ammettere che non lo so, e siccome il karma mi castigherebbe se mentissi, ti faccio sta cosa con la testa e scegli tu l’interpretazione che vuoi dargli”.

BORN TO HORN



Dovrebbe essere lo slogan nazionale: nato per suonare il clacson (e rompere le palle).
India ha un suono: quello dei clacson. La madre que los parió: biiiip di qua, booooooop di là, i tuoi timpani presto diventeranno clacson-esperti e potrete riconoscere il mezzo di trasporto che ti sta per investiré.
La maggior parte dei tuktuk-camion e macchine hanno un adesivo sul retro che dice “Please horn”: in India il clacson non si usa come da noi per insultare quel cornuto che ti ha sorpassato o quel ragazzino incoscente che voleva attraversare sulle strisce pedonali. No no no. Qua si usa per avvisare il veicolo che hai davanti che inizi a sorpassarlo. E anche per insultare qualche cornuto. Ma solo qualche volta.

IL TERZO SESSO 

Si calcola che in India ci siano 5-6 milioni di Hijras, uomini che si vestono da donne definendoli in maniera rapida (e superficiale). Dopo essere castrati (per volontà propria e no) devono compiere con un rituale importante: versare latte in un ruscella simbolizzando la perdita della feritilità. La gente crede che al non poter aver figli propri, gli hijras acquisiscono un potere per benedire o maldire la nascita degli altri bambini. È per questo che vengono invitati ai battesimi dove grazie a generose donazioni in metallico, benedicono i piccoli.
Nel metro di Mumbai ci siamo incrociati con vari hijras che chiedevano elemosina agli altri passeggieri che nella maggiorn parte dei casi gliela davano senza protestare, sarà per la superstizione? O perché altrimenti, maledizioni a parte li prendono a ceffoni (True story: abbiam visto un hijra prendere a sberlette un tipo finchè non gli ha dato soldi...) 

PAPARAZZI



I’m your biggest fan I follow until you love me, papa-papa-razzi. 
Però Lady Gaga non c'entra. Qua sì che son veri paparazzi: abbiam person il conto di quante foto abbiam scattato con/per sconosciuti (in quanti album di foto indiani c’è la mia faccia?)
Ad Hampi poi, il delirio: la gente si mette direttamente davanti a te (se sei donna, gli uomini non interessano tanto), tira fuori il telefono, e scattano direttamente, senza chiedere, senza posa ne trucco e parrucco. All’inizio è divertente ma poi diventa davvero stressante! 

BOLLYWOOD 

L’amore, l’ammirazione, la passione che sentono gli Indiani verso Bollywood è impressionante!
I film sono totalmente diversi a quelli a cui siamo abituati: all’improvviso, nel più bello della scena, ti piazzano un ballo massivo e poi la censura... un bacio decente non si vede manco a pagarlo, se l’attore sta fumando esce una nuvoletta informativa che dice che fumare uccide (*e c’ha ragione*), tagliano le scene di sesso e violenza (abbiam visto Kill Bill una sera: mancavano 300 scene).
Un viaggio a India non è lo stesso se non si vede (almeno) una superproduzione bollywodiana!

PEL DI CAROTA 



Metti una stradina qualsiasi in una città qualsiasi di un giorno qualsiasi in India. Ci sono due negozi che troverai sempre: pasticcerie (gli indiani son dei golosoni) e i saloni di bellezza, che detto così sembra tutto molto glamuroso ma no... pensa più ad un barbiere. 
Sì perché gli indiani sono vanitosi. Vanitosissimi! 
Cammini per una strada e zas: un barbiere, giri l’angolo ed eccone un altro… e son sempre pieni! Ci vanno per tagliarsi i capelli, la barba, a farsi fare massaggini nella testa. E poi ci son quelli che vanno a tingersi i Capelli. Che tu dici, capirai è normale. No. Non è normale proprio per niente visto che i due colori più gettonati sono arancione carotina baby e rossiccio color pelle di un tedesco lasciato 12 h sotto il sole di Rimini in agosto. 
E ne vanno molto fieri.

DENTI DI DRACULA

Li avevamo già visti in Birmania, ma qua spopolano alla grande. Sono simili a Dracula, ma non bevono sangre: masticano il betel. 
Il betel è una pianta con effetti psicotropi che gli indiani adorano masticare insieme al paan: foglie verdi a mò di involtino con dentro tabacco, spezie, dolci e sto benedetto betel... che colora i denti di rosso (l’arcobaleno cromatico va dal rosso aranciata al fuliggine).
Non è raro vedere macchie rosse sulla strada (le prime volte sembra proprio sangue) e se sei fortunato puoi anche assistere al lancia dello sputacchio contaminato (ma attento a non essere il bersaglio!).

LA MANINA



In India non è facile vedere dimostrazioni di affetto in pubblico. Almeno nel caso coppia uomo e donna.
Non è per niente complicato invece vedere due uomini che vanno in giro mano nella mano o che si abbracciano . Quello che noi interpretiamo come un gesto d’amore qua lo vedono come un vero e proprio gesto di amore fraterno tra due amici.

GUARDONI

Gli indiani sono guardoni. Non lo fanno con intenzione di disturbare, lo fanno per pura curiosità. Soprattutto se ti allontani dai luoghi turistici. Ti guardano, ti scrutano, ti studiano senza perdere un dettaglio. Se ti senti scomodo puoi fare due cose:
-Giocare la carta del turista burlone-coglione: tipo all’improvviso quando ti guarda cacci fuori la lingua o gli fai “boooo”. La maggior parte delle volte si rompe il gelo e l’ispezione visiva si trasforma in risate e tentativi di stabilire una conversazione.
-Contrattaccare: inizia a fissarlo anche tu. La cosa più probabile è che si senta incomodo e smetta di fissarti, anche se c’è qualche osso duro che è difficile da vincere (i cinesi sono infallibili!)

LA PUBBLICITÀ 



In molti posti non esistono cartelli pubblicitari, non parliamo neanche di schermi e neon… qua la pubblicità si dipinge direttamente nei muri delle case. 

IMMONDIZIE

Questo, più che curiosità, è un gran problemone. L’immondizia è dappertutto soprattutto vicino a fiumi, laghi e periferie delle città. Non ricordo aver passato molti fiumi senza aver provato una voglia improvvisa di perdere il senso dell’olfatto.
La gente non ha coscienza ambientale, non ci sono cestini, non si parla di reciclare, si butta tutto in strada senza alcun rimorso. Le mucche, che fino all’entrata della plástica nella vita quotidiana in India, erano le spazzine che si pappavano allegramente tutti i residui... oggi purtoppo le vedi in strada che mangiano mele, fiori, borse di plastica, verdure, vasetti di terrracotta...

I BAGNI



Quando viaggi capisci una cosa: quanto più differente è il paese dove ti trovi tanto più differente sarà il bagno. E India, si sa, è MOLTO differente.
Quindi preparati a vedere uomini, donne e bambini fare la pipì nel bel mezzo di una stradina, vicino ai binari di una stazione o al bordo di un autopista. E poi ci sono loro: i mitici bagni pubblici. 
La prima volta che ne ho visto uno ho pensato “e no, qua c’è un errore, non c’è wáter, non c’è turca… oh oh vuoi vedere che quel buchino nel pavimento lurido è... oh no!”
E invece sì. Fai la pipì nel pavimento che scende fino al microscópico buchino, poi prendi ila tua brocca di acqua la lanci nel pavimento e zas pulito pultio (*Mastrolindo si rigira nella tomba, nel caso fosse morto, ma poretto*). 
Ma ci sono anche notizie positive: qui almeno ci sono le porte mica come in Cina (*ma questa è un’altra storia).

SICUREZZA SUL LAVORO 



Dove? Come? Quando? Perchè? No way! La sicurezza sul lavoro? E che roba è?
E così passeggiando vedi che stanno costruendo un edificio con ponteggi di bambú, uomini che puliscono i vetri di una palazzina attaccati ad una corda sostenuta da due ragazzini, e via dicendo... Indian style!



La lista potrebbe continuare e continuare: que pazzi dei tuktuk, le royal enfields, le capre con magliette rosse… però se ti sveliamo tutte le curiosità e rarezze dell’India non c’è più gusto, anche perché la curiosità è la maggior virtù (e regalo) di un viaggiatore: vai a scoprirle... L’India è favolosa!

Sei stato in India? Hai incontrato altre curiosità e stranezze?

3 commenti:

  1. Complimenti! Un racconto insolito e divertente... un piacere da leggere :) Fulvia

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  2. Bellissimo post!
    Sto organizzando una cena a tema indiana con amici! (la seconda di una serie, che si sposterà geograficamente in Cina, Giappone, Messico.... etc)
    Lo scopo è "visitare" un pezzetto d'India senza muoversi (purtroppo non tutti hanno la possibilità fisica e/o economica di andarci o non riusciamo a farlo tutti insieme!)...
    La soluzione è arrivata con questa cena a base di cibo e bevande indiane e..... con qualche curiosità sull'india da raccontarsi a tavola!
    Questo tuo post, l'ho trovato davvero interessante, fresco e in diversi punti divertente!
    Pero' trovo una cattiveria accennare ai tuktuk o alle caprette con le maglie rosse.... senza pero' approfondire.... io ora sono curiosissimaaaa!!! voglio sapereeeee!!!! ^_^ :D

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  3. una relazione precisissima !!! Posso aggiungere di essere stata in bagni femminili senza porte con qualche cosa vagamente simile ad una turca alla rovescia di non ben chiaro utilizzo e non ho avuto il coraggio di guardare come la facevano le altre

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(*lo so che lo fai*)
P.S. si accettano anche i commenti belli e positivi.
Grazie e tante care cose!

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