A volte penso a quanto viaggiare mi ha cambiato...
Ho avuto la fortuna di visitare Angkor due volte, la prima nel 2012 quando stavamo viaggiando 9 mesi nel sudeste asiatico e la seconda un paio di mesi fa, con i miei.
Se durante la prima volta, presa dall’estasi del momento e ammaliata dalla bellezza del posto non mi sono resa conto di quello che stava succedendo davanti ai miei occhi, la seconda volta è stata molto diversa: questo post non parlerà di Angkor Wat, spettacolare e indimenticabile, nè del labirinto di facce di Bayon, nè delle radici che ebbero la meglio sulle pietre millenarie di Ta Prohm.
Questo post parlerà dei suoi bambini, figli del turismo di massa , della necessità e dell’indifferenza.